2 I want you to hit me as hard as you can.


Alla classica domanda del libro da salvare in caso di incidente aereo / affondamento su un’isola deserta, istintivamente risponderei l’edizione economica più spessa, tipo chessò, la bibbia.
Più pagine da bruciare e per pulirsi il culo.E su un’isola deserta fuoco e igiene non credo siano problemi da sottovalutare.
Riformulando la domanda, non esiterei a includere in una lista qualche libro, quelli che mi hanno dato qualcosa, quelli che mi hanno un po’ cambiato, che mi hanno indicato un nuovo punto di osservazione per vedere la vita.
Celine, viaggio al termine della notte.
Bukowski, factotum.
Burroughs, il pasto nudo.
Ho scoperto Burroughs a metà della mia vita attuale, troppo stupido per capirlo, troppo curioso per lasciarmelo sfuggire, mi sono fatto spiegare la guerra da Celine e la fame per la vita da Bukowski.
Qualsiasi cosa scritta da questi autori, è una cosa a caso che ti apre gli occhi, che ti sorprende come un manrovescio sulla bocca, che insegna che il mondo è sangue e merda come te, un unico insegnamento, comune , da persone che la vita l’hanno vissuta all’estremo, vissuta, non subita, e amata, nonostante le cicatrici che gli sono rimaste addosso.
Un altro libro che tutti sottovalutano, col cervello impoltrito dalla tv e dall’immagine che il film ne ha dato, è Fight Club di Palahniuk, il punto di vista che da del consumismo, e dell’alienazione della società moderna, fa riflettere.
In un’epoca in cui abbiamo tutto, come dice il protagonista, in cui siamo cresciuti senza una grande guerra o una grande depressione, in cui la televisione e internet ci fanno “provare” tutto, bombardandoci di immagini e distorcendo la percezione della realtà, non proviamo più niente, alienati dalle nostre stesse sensazioni, troppo presi a inseguire modelli che non ci rispecchiano, e soprattutto, in cui non ci ritroviamo ma pensiamo a noi stessi come a persone consapevoli e dalla mente aperta…in realtà incapaci di pensare al di fuori degli schemi mentali che la società attraverso la psicologia di massa, i mass media, la scolarizzazione di massa e l'ignoranza di massa, hanno imposto.
Non è il telefonino che costa come uno stipendio e non è l’automobile e non è niente di tutto quello che compriamo a caratterizzarci come persone.
“Non è perché ti infili penne nel culo che sei una gallina” dice l’alter ego liberato del protagonista.
Nulla di più vero.
E non sono le vite (o le morti ) degli altri a cambiare la nostra.
Gli angeli in tv durano una settimana e sono rimpiazzati da altra spazzatura, e non posso sprecare un solo minuto della mai vita a commuovermi perché quel cantante col la vocetta da manzo castrato si è sparato un’overdose e adesso delizia l’altissimo Signore, o forse scalda il letto del bassissimo Satana, con la vita che ha fatto.
Dobbiamo liberarci, magari senza far crollare i palazzi della finanza, anche perchè qualcuno l'ha già fatto, non l'ha spiegato a dovere e ci hanno fatto su una guerra o due.
Dobbiamo quantomeno aprire gli occhi, e smetterla di farci propinare la realtà dopata da uno schermo, che sia il pc o la televisione.
Un ragazzo non so dove ha ucciso la sorella della sua ex a coltellate.
Volevo ucciderla perchè si era rimessa col suo ex, ha detto agli inquirenti che l'hanno pescato triangolando il telefonino.
Dove l'aveva scoperto, secondo voi, questo ritorno di fiamma?
Via facebook, interpretando gli status della ragazza.
Non basta a capire?
I want you to hit me as hard as you can, se è un colpo quello che sveglia.

0 commenti:

Posta un commento

dillinger è morto, e voi?